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Atlanti multimediali: lo studio-archivio di Roberto Paci Dalò
Il presente lavoro indaga sulle molteplici funzione del materiale d’archivio nelle opere intermediali del regista, musicista e artista visivo Roberto Paci Dalò (1962), basandosi su un’intervista inedita condotta recentemente. Materiale reperito in archivi internazionali, disegni, immagini e video catturati in viaggio, ritratti, campionamenti sono il perno attorno al quale Paci Dalò costruisce le proprie topografie sonore: dall’album Napoli (1993), che offre un ritratto sonoro della città partenopea a Ye Shanghai (2013), realizzato grazie ad un’intensa ricerca di archivio riguardante il cosiddetto “Settore ristretto per i rifugiati apolidi” della metropoli orientale nel periodo dell’occupazione giapponese, e alle installazioni site-specific De bello Gallico (2011) e Greuelmärchen. La conversazione, dedicata all’archivio sia come luogo fisico, che come modus operandi, mette in risalto i molteplici piani di realtà da cui attinge l’“archivio d’artista”, dal documento storico all’opera d’arte intermediale, che fa del proprio autore oggetto e fruitore allo stesso tempo.
Atlanti multimediali: lo studio-archivio di Roberto Paci Dalò
Il presente lavoro indaga sulle molteplici funzione del materiale d’archivio nelle opere intermediali del regista, musicista e artista visivo Roberto Paci Dalò (1962), basandosi su un’intervista inedita condotta recentemente. Materiale reperito in archivi internazionali, disegni, immagini e video catturati in viaggio, ritratti, campionamenti sono il perno attorno al quale Paci Dalò costruisce le proprie topografie sonore: dall’album Napoli (1993), che offre un ritratto sonoro della città partenopea a Ye Shanghai (2013), realizzato grazie ad un’intensa ricerca di archivio riguardante il cosiddetto “Settore ristretto per i rifugiati apolidi” della metropoli orientale nel periodo dell’occupazione giapponese, e alle installazioni site-specific De bello Gallico (2011) e Greuelmärchen. La conversazione, dedicata all’archivio sia come luogo fisico, che come modus operandi, mette in risalto i molteplici piani di realtà da cui attinge l’“archivio d’artista”, dal documento storico all’opera d’arte intermediale, che fa del proprio autore oggetto e fruitore allo stesso tempo.
Atlanti multimediali: lo studio-archivio di Roberto Paci Dalò
Benedetta Bronzini (author)
2022
Article (Journal)
Electronic Resource
Unknown
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