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Tra le retoriche più persistenti riguardanti il territorio italiano, quella della marginalità di alcune aree – meridionali e/o montane – e della loro conseguente esclusione dai processi di “sviluppo” sembra essere tra le più perniciose, avendo finito per supportare, talvolta con colpevole consapevolezza, politiche territoriali inefficaci e controproducenti (si pensi alla Cassa del Mezzogiorno), i cui effetti perversi sono divenuti, a loro volta, una retorica altrettanto difficile da sradicare.
Tra le retoriche più persistenti riguardanti il territorio italiano, quella della marginalità di alcune aree – meridionali e/o montane – e della loro conseguente esclusione dai processi di “sviluppo” sembra essere tra le più perniciose, avendo finito per supportare, talvolta con colpevole consapevolezza, politiche territoriali inefficaci e controproducenti (si pensi alla Cassa del Mezzogiorno), i cui effetti perversi sono divenuti, a loro volta, una retorica altrettanto difficile da sradicare.
Nuove geografie della lentezza
Cecilia Scoppetta (author)
2012
Article (Journal)
Electronic Resource
Unknown
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