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Scelte di mobilità, diffusione insediativa e costi ambientali
La relazione tra scelte di mobilità e modelli di crescita urbana è stata largamente esplorata in ambito scientifico fin dagli anni Novanta. Studi e ricerche hanno chiaramente evidenziato che la priorità assegnata nel corso del Novecento alla mobilità privata su gomma e l’elevata libertà di spostamento garantita dall’automobile hanno rappresentato fattori determinanti per la rapida diffusione di modelli insediativi a bassa densità che, a loro volta, hanno costituito un fattore amplificativo della domanda di spostamento, favorendo la realizzazione di nuove reti viarie. Tali modelli insediativi, generalmente individuati con l’espressione anglosassone “urban sprawl”, si sviluppano prevalentemente nelle aree agricole limitrofe alle grandi aree urbane e lungo le infrastrutture di trasporto. Si tratta di insediamenti a carattere discontinuo, irregolare, che lasciano ampie enclaves agricole al proprio interno e caratterizzati, oltre che da una bassa densità residenziale, da una rigida separazione tra residenze, attività commerciali, luoghi di lavoro e dall’assenza di centri di aggregazione. I fenomeni di sprawl, sviluppatisi fin dalla prima metà del secolo scorso in America, sono stati largamente alimentati dalla rapida diffusione del trasporto individuale su gomma. Alla preferenza accordata dagli Americani all’insediamento residenziale a bassa densità e caratterizzato da ampi spazi verdi faceva riscontro, almeno fino a cinquant’anni fa, la compattezza delle città storiche europee formatesi prima dell’avvento dell’automobile. Negli ultimi cinquant’anni tali fenomeni si sono largamente diffusi sia in Europa che in Italia, dove le connessioni territoriali sono state in larga misura affidate alla rete viaria e dove solo di recente rispetto ad altri paesi europei si è puntato sul trasporto su ferro come strumento chiave per ridurre i fenomeni di inquinamento e di congestione indissolubilmente connessi alla motorizzazione di massa. Con gli anni Novanta, e soprattutto con la diffusione del paradigma della sostenibilità, emerge con chiarezza non solo la scarsa sostenibilità di una mobilità esclusivamente affidata all’auto privata ma, anche, le numerose esternalità negative, soprattutto in termini di costi ambientali, della relazione tra scelte in materia di mobilità e diffusione degli insediamenti sul territorio. A partire dunque da studi e ricerche che hanno affrontato tali tematiche soprattutto in riferimento al contesto europeo, questo contributo propone un focus sulla diffusione dei fenomeni di sprawl urbano, in larga misura conseguenti alle scelte effettuate in materia di mobilità, in Europa; ne esamina i principali costi, soprattutto di tipo ambientale ed evidenzia, infine, i principali indirizzi che la ricerca europea, con l’obiettivo di contrastare i fenomeni di diffusione insediativa e i conseguenti costi ambientali, ha messo a punto per ri-orientare le scelte in materia di mobilità e di uso del suolo.
Scelte di mobilità, diffusione insediativa e costi ambientali
La relazione tra scelte di mobilità e modelli di crescita urbana è stata largamente esplorata in ambito scientifico fin dagli anni Novanta. Studi e ricerche hanno chiaramente evidenziato che la priorità assegnata nel corso del Novecento alla mobilità privata su gomma e l’elevata libertà di spostamento garantita dall’automobile hanno rappresentato fattori determinanti per la rapida diffusione di modelli insediativi a bassa densità che, a loro volta, hanno costituito un fattore amplificativo della domanda di spostamento, favorendo la realizzazione di nuove reti viarie. Tali modelli insediativi, generalmente individuati con l’espressione anglosassone “urban sprawl”, si sviluppano prevalentemente nelle aree agricole limitrofe alle grandi aree urbane e lungo le infrastrutture di trasporto. Si tratta di insediamenti a carattere discontinuo, irregolare, che lasciano ampie enclaves agricole al proprio interno e caratterizzati, oltre che da una bassa densità residenziale, da una rigida separazione tra residenze, attività commerciali, luoghi di lavoro e dall’assenza di centri di aggregazione. I fenomeni di sprawl, sviluppatisi fin dalla prima metà del secolo scorso in America, sono stati largamente alimentati dalla rapida diffusione del trasporto individuale su gomma. Alla preferenza accordata dagli Americani all’insediamento residenziale a bassa densità e caratterizzato da ampi spazi verdi faceva riscontro, almeno fino a cinquant’anni fa, la compattezza delle città storiche europee formatesi prima dell’avvento dell’automobile. Negli ultimi cinquant’anni tali fenomeni si sono largamente diffusi sia in Europa che in Italia, dove le connessioni territoriali sono state in larga misura affidate alla rete viaria e dove solo di recente rispetto ad altri paesi europei si è puntato sul trasporto su ferro come strumento chiave per ridurre i fenomeni di inquinamento e di congestione indissolubilmente connessi alla motorizzazione di massa. Con gli anni Novanta, e soprattutto con la diffusione del paradigma della sostenibilità, emerge con chiarezza non solo la scarsa sostenibilità di una mobilità esclusivamente affidata all’auto privata ma, anche, le numerose esternalità negative, soprattutto in termini di costi ambientali, della relazione tra scelte in materia di mobilità e diffusione degli insediamenti sul territorio. A partire dunque da studi e ricerche che hanno affrontato tali tematiche soprattutto in riferimento al contesto europeo, questo contributo propone un focus sulla diffusione dei fenomeni di sprawl urbano, in larga misura conseguenti alle scelte effettuate in materia di mobilità, in Europa; ne esamina i principali costi, soprattutto di tipo ambientale ed evidenzia, infine, i principali indirizzi che la ricerca europea, con l’obiettivo di contrastare i fenomeni di diffusione insediativa e i conseguenti costi ambientali, ha messo a punto per ri-orientare le scelte in materia di mobilità e di uso del suolo.
Scelte di mobilità, diffusione insediativa e costi ambientali
Adriana Galderisi (author)
2010
Article (Journal)
Electronic Resource
Unknown
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"Prodotto e scelte ambientali": il problema dei SOV
British Library Online Contents | 2003
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